XX edizione della Festa dell’ Oratorio

“DOPPIO SEGNO”NELL’ORATORIO
La ventesima edizione della Festa del nostro Oratorio sarà caratterizzata da due segni.
Il primo sarà la collocazione, su una parete della grande Sala-teatro , di un basso rilievo raffigurante il p. Dehon, al quale verrà così intitolata la Sala stessa. L’ovale in terracotta è opera di un dehoniano, M. Tapparo, collaboratore laico, ed è stata donata alla nostra parrocchia grazie all’interessamento di P . Costante.
Questo “ segno” vuole testimoniare l’apprezzamento della nostra comunità per l’opera svolta da i vari padri dehoniani che si sono succeduti nel tempo ( p. Nerio, p. Francesco, p.Costante).
Così  come abbiamo intitolato l’Oratorio a S. G. Bosco per riconoscenza verso le suore salesiane che lo hanno animato nel tempo eroico degli inizi.
Ma chi era p. Dehon? Leone Giovanni Dehon, nacque il 14 marzo 1843 a La Capelle (Soissons), nella Francia Settentrionale.
Dotato di grande intelligenza e pietà, coltivò sin dai primi studi l’intenzione di farsi sacerdote, ma i genitori, soprattutto il padre, lo fecero proseguire negli studi, facendolo frequentare l’Università di Parigi.  Conseguita la laurea in Diritto, lo fecero partire per un viaggio nel Medio Oriente con la speranza di distrarlo dal suo ideale.
Ma il viaggio nei Luoghi Santi della Redenzione, dal Getsemani al Calvario, lo confermò sempre più nel suo proposito di seguire la vocazione sacerdotale e così il 25 ottobre 1865, entrò nel seminario francese di S. Chiara a Roma.
Fu ordinato sacerdote nella basilica di S. Giovanni in Laterano il 19 dicembre 1868, avendo la gioia di vedere riaccostarsi ai sacramenti il proprio padre, che non frequentava più le celebrazioni.
Nel 1871 lasciò Roma per ritornare in Francia. Il vescovo di Soissons, sua città natale, lo nominò cappellano della Collegiata di S. Quintino, che gli diede l’opportunità di essere a contatto con le miserie materiali e morali della classe operaia, facendogli comprendere la necessità dell’apostolato sociale. Diede vita perciò ad una serie di iniziative sociali, per studenti, giovani operai e per gli stessi datori di lavoro.
Nel 1874 ebbe l’incarico di segretario dell’Ufficio diocesano per le opere sociali.
Nel luglio del 1877 padre Dehon comprò il “Collegio San Giovanni” che diventerà la culla della sua Congregazione degli Oblati del Sacro Cuore, che sette anni dopo, per disposizione pontificia, cambiò il nome in ‘Sacerdoti del Sacro Cuore’ (i Dehoniani).
Il suo pensiero, ricalca quanto hanno scoperto e sperimentato i teologi ed i mistici dei secoli precedenti e si esplica così: “Tutto discende da Dio attraverso l’amore redentore di Cristo; tutto quindi deve ritornare a Cristo e per il Cuore di Cristo a Dio, perché Dio torni ad essere il tutto in tutte le cose e i redenti devono sentirsi solidali con Cristo Redentore anche nella riparazione dei peccati e nella salvezza dell’umanità”.
Padre Leone Dehon ritornò al Padre il 12 agosto 1925 a 82 anni, nella città di Bruxelles.
È in corso l’iter per la Beatificazione.
 
Il secondo segno sarà la collocazione nella Sala del Consiglio pastorale di una Icona della Madonnadella Tenerezza, donata esplicitamente al nostro Oratorio da S. Eccellenza Mons. SERGIUS GAJEK, Vescovo di MINSK in Bielorussia.
La tela è opera di un artista che si firma così: “Zaharia Dorel Costel. Gubbio 2005”. Era esposta in un Centro di accoglienza per immigrati nel sud d’Italia, ora chiuso.
Questa immagine vuole essere uno stimolo e un sostegno a praticare la “virtù dell’accoglienza” all’interno dell’Oratorio, nella vita della comunità parrocchiale, nell’ambito della società civile, nei confronti dei nuovi “arrivati”…
d. Arnaldo

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